mercoledì 11 luglio 2012

Sic transit gloria mundi

Sono passati solo pochi giorni dagli annunci trionfali in cui sembrava che il famigerato spread fosse morto e sepolto (o almeno sotto controllo).
Si celebrava la vittoria multipla dell'Italia sulla Germania, con simpatiche vignette anche su giornali come il Tages Anzeiger con Monti con cresta alla Balotelli guardato da una Merkel che dice: stanno un po' esagerando questi supermario.
Ora, di vertice europeo in vertice europeo è chiaro che ancora non c'è chiarezza, e soprattutto unità di intenti, su cosa si vuole fare per affrontare la crisi.
La Germania, con i suoi partner "ultraortodossi" continua a spingere per il rigore. Giustissimo, soprattutto con l'Italia, ma se poi a causa dell'insostenibilità dei tassi, e non della politica economica, la ricetta fallisce?
Certo noi non diamo l'idea di aver capito il problema dell'eccessiva spesa pubblica, oltre che dell'eccessivo debito pubblico. E di come solo un suo deciso taglio, con corrispondente taglio delle tasse, possa fare qualcosa per risollevare le sorti del nostro paese.
Ma è del tutto evidente che nemmeno i tecnici hanno ben chiaro cosa fare. Piccoli esempi. Hanno messo nella manovra salva Italia il superbollo per le auto di lusso. Risultato: calo del gettito, concessionarie che chiudono, meccanici senza lavoro. Complimenti al Governo e alla Ragioneria Generale dello Stato (che andrebbe completamente cambiata, nelle persone e nei metodi).
Secondo esempio. Decreto sulla revisione della spesa. Taglio del 50% delle auto blu. Così chi, in barba ad ogni ragione, ne aveva mantenute 10 ne avrà ancora 5, chi, più risparmioso, era sceso ad una cosa fà, la taglia a metà? Ovviamente non è così che si aggrediscono gli sprechi.
E le aspettative sono che dopo le elezioni i partiti italiani tornino a fare come prima, perchè è ovvio da quanto accade in Parlamento che non hanno capito la situazione.