Sul blog

Sono un po' un "patito" delle regole. Quelle che in Italia vengono regolarmente calpestate, anzi peggio, applicate in modo arbitrario per danneggiare gli avversari.
Solo nel nostro paese poteva avere origine un detto come: le regole per gli amici si interpretano, per gli avversari di applicano.
Le regole, e il loro rispetto, sono la misura della civiltà. Certo devono essere "buone" regole, e è ammessa, per me, la disobbedienza civile per far cambiare quelle che riteniamo insopportabili, anche se accettate.
In particolare mi piace ogni tanto, da non addetto ai lavori, ragionare sulle regole fondamentali, la Costituzione e le norme che regolano la partecipazione dei cittadini alla vita pubblica. Come dice Gaber, la libertà è partecipazione.
I miei riferimenti sono gli Stati Uniti e la Svizzera. Entrambi sono paesi liberali e occidentali, con una stabilità dell'architettura politica e le cui istituzioni sono nate realmente dal basso e sono divenute pluricentenarie. Sono due esempi di ordinamenti in cui è vigente una chiara separazione dei poteri e un forte accento sulla sovranità popolare.
Cose che noi non abbiamo, e a mio avviso si vede sia nella qualità della politica che nello sviluppo sociale ed economico.
Per cui tendo ai confronti, e a utilizzarli come modelli per migliorare le nostre istituzioni. Per quello che posso.

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