martedì 7 agosto 2012

Gli standard di Telecomunicazioni e le forme della democrazia

Ieri ho postato sul mio blog sulle telecomunicazioni la notizia che gli Stati Uniti alla prossima conferenza intergovernativa sulle telecomunicazioni, supportata dall'ITU manterranno la posizione che la governance di Internet deve restare nella sua forma attuale, anzichè passare sotto l'egida dell'ITU stessa.
Nell'articolo ci sono le mie considerazioni sulla questione. E anche una spiegazione di cosa sono l'ITU e l'IETF.
Qui però vorrei fare un ardito paragone tra l'ITU-IETF e Democrazia Rappresentativa-Democrazia Diretta.
L'ITU è una organizzazione dove sono rappresentati tutti i paesi. Le regole sulla partecipazione che che solo i rappresentanti ufficiali dei paesi possano prendere parte ai lavori. Come nei parlamenti dove solo gli eletti possono prendere iniziative o la parola in aula. I vari paesi, un po' come i partiti, hanno diverse regole interne di partecipazione e selezione dei rappresentanti.
Tutto è molto formale, proceduralizzato, limitato ai legittimi rappresentati.
Gli standard che vengono fuori, come le leggi, sono ampiamente discussi, elaborati tra i vari gruppi e approvati spesso con qualche compromesso. Ovviamente con questi processi i tempi di approvazione sono lunghi, e i compromessi limitano la validità tecnica delle soluzioni adottate.
L'IETF è l'opposto. Chiunque può partecipare ai meeting e ai gruppi di standardizzazione. La gerarchia è indipendente dal paese (partito) e c'è rispetto per il valore e la qualità delle singole persone. Le decisioni sono rapide e puntano all'eccellenza (non alla perfezione), e ad essere chiare per tutti.
Oramai il luogo dove si definiscono gli standard è l'IETF. E i suoi standard sono tecnicamente e praticamente migliori.
La partecipazione ideale è illimitata, in pratica partecipano solo quelli interessati all'argomento e che ne hanno una buona conoscenza.
Lo stesso si applica agli strumenti dells democrazia diretta.

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